Stomaco
Differenti patologie possono toccare lo stomaco. Al di fuori del grande capitolo del riflusso acido, discusso sopra, la patologia che domanda più frequentemente una resezione completa o parziale dello stomaco, è il tumore.
Questo tipo di tumore rappresenta un po' più dell'8% della totalità dei nuovi tumori scoperti. Questo lo mette al 4 posto in termini d'incidenza, dietro al tumore del polmone, del seno e colorettale. Fortunatamente, con l'avvento delle nuove terapie, si è constato a livello mondiale una diminuzione della prevalenza e della mortalità di questo tipo di malattia.
Esistono due classificazioni patologiche che sono comunemente utilizzate. La prima è quella di Lauren, che divide i tumori gastrici in due tipi principali, intestinale o diffuso. L'OMS, ha stabilito anche una classificazione molto meno utilizzata, che si basa su altri criteri morfologici. Una diagnosi corretta e una definizione del tipo istologico prima dell'intervento, sono necessari per una presa a carico ottimale di questa patologia. Queste informazioni si ottengono con una biopsia praticata durante la gastroscopia.
I sintomi iniziali più frequenti legati a questo tipo di tumore, sono delle epigastralgie, delle nausee con vomito e perdita di peso. Se il tumore è relativamente alto nello stomaco, il paziente può anche avere delle difficoltà ad alimentarsi, a causa di una disfagia (dolori e difficoltà nell'ingerire i cibi). La chiave della diagnosi è la gastroscopia, che permetterà di localizzare il tumore e ottenerne dei campioni. Il bilancio d'estensione (la ricerca di eventuali localizzazioni secondarie della malattia al di fuori dello stomaco, prevede poi una TAC addominale e toracica, un transito radiologico al bario e, per certi casi, un'eco-endoscopia.
Secondo il tipo istologico e la localizzazione, si aggiungeranno a questi esami una PET TAC ed eventualmente una risonanza magnetica. Tutti questi esami servono per decidere la migliore strategia terapeutica.
La chirurgia resta la chiave di volta del trattamento di questa patologia. Oggi giorno però, alla chirurgia si sommano dei trattamenti di chemoterapia neo-adiuvanti (da effettuare prima della chirurgia) per certi tipi e stadi ben precisi del tumore. Questi trattamenti aumentano radicalmente il tasso di guarigione.
L'intervento chirurgico si potrà svolgere per accesso laparoscopico o tramite un'incisione addominale al di sopra dell'ombelico, secondo la localizzazione della malattia, il suo stadio e la morfologia del paziente. L'intervento è destinato ad asportare una parte di stomaco (3/4) se il tumore si trova nella zona terminale, verso l'uscita. Se il tumore si trova più in alto, nella parte iniziale dello stomaco, l'intervento necessiterà l'asportzione dello stomaco nella sua totalità. Inoltre, durante l'intervento, si procederà all'asportazione meticolosa di tutti i linfonodi suscettibili di aver intercettato delle cellule tumorali partite dalla zona primaria.
Raramente il tumore esce dalla sua sede iniziale e può attaccare gli organi adiacenti, che dovranno quindi anche essere resecati, in parte o in totalità.
Durante il colloquio con il vostro chirurgo avrete modo di discutere della totalità del trattamento, della presa a carico chirurgica e del seguito dopo la chirurgia. Una volta effettuato l'intervento, si procederà ad una sorveglianza, clinica e radiologica, ogni 3-6 mesi, soprattutto nel corso dei primi 3 anni, eventualmente associata a delle TAC addominali, in seguito, ad intervalli più lunghi nel tempo.
Questo tipo di tumore rappresenta un po' più dell'8% della totalità dei nuovi tumori scoperti. Questo lo mette al 4 posto in termini d'incidenza, dietro al tumore del polmone, del seno e colorettale. Fortunatamente, con l'avvento delle nuove terapie, si è constato a livello mondiale una diminuzione della prevalenza e della mortalità di questo tipo di malattia.
Esistono due classificazioni patologiche che sono comunemente utilizzate. La prima è quella di Lauren, che divide i tumori gastrici in due tipi principali, intestinale o diffuso. L'OMS, ha stabilito anche una classificazione molto meno utilizzata, che si basa su altri criteri morfologici. Una diagnosi corretta e una definizione del tipo istologico prima dell'intervento, sono necessari per una presa a carico ottimale di questa patologia. Queste informazioni si ottengono con una biopsia praticata durante la gastroscopia.
I sintomi iniziali più frequenti legati a questo tipo di tumore, sono delle epigastralgie, delle nausee con vomito e perdita di peso. Se il tumore è relativamente alto nello stomaco, il paziente può anche avere delle difficoltà ad alimentarsi, a causa di una disfagia (dolori e difficoltà nell'ingerire i cibi). La chiave della diagnosi è la gastroscopia, che permetterà di localizzare il tumore e ottenerne dei campioni. Il bilancio d'estensione (la ricerca di eventuali localizzazioni secondarie della malattia al di fuori dello stomaco, prevede poi una TAC addominale e toracica, un transito radiologico al bario e, per certi casi, un'eco-endoscopia.
Secondo il tipo istologico e la localizzazione, si aggiungeranno a questi esami una PET TAC ed eventualmente una risonanza magnetica. Tutti questi esami servono per decidere la migliore strategia terapeutica.
La chirurgia resta la chiave di volta del trattamento di questa patologia. Oggi giorno però, alla chirurgia si sommano dei trattamenti di chemoterapia neo-adiuvanti (da effettuare prima della chirurgia) per certi tipi e stadi ben precisi del tumore. Questi trattamenti aumentano radicalmente il tasso di guarigione.
L'intervento chirurgico si potrà svolgere per accesso laparoscopico o tramite un'incisione addominale al di sopra dell'ombelico, secondo la localizzazione della malattia, il suo stadio e la morfologia del paziente. L'intervento è destinato ad asportare una parte di stomaco (3/4) se il tumore si trova nella zona terminale, verso l'uscita. Se il tumore si trova più in alto, nella parte iniziale dello stomaco, l'intervento necessiterà l'asportzione dello stomaco nella sua totalità. Inoltre, durante l'intervento, si procederà all'asportazione meticolosa di tutti i linfonodi suscettibili di aver intercettato delle cellule tumorali partite dalla zona primaria.
Raramente il tumore esce dalla sua sede iniziale e può attaccare gli organi adiacenti, che dovranno quindi anche essere resecati, in parte o in totalità.
Durante il colloquio con il vostro chirurgo avrete modo di discutere della totalità del trattamento, della presa a carico chirurgica e del seguito dopo la chirurgia. Una volta effettuato l'intervento, si procederà ad una sorveglianza, clinica e radiologica, ogni 3-6 mesi, soprattutto nel corso dei primi 3 anni, eventualmente associata a delle TAC addominali, in seguito, ad intervalli più lunghi nel tempo.