scopo della chirurgia dell'obesità
Un intervento di chirurgia bariatrica non è un intervento di chirurgia estetica. Si tratta di un intervento chirurgico il cui obiettivo principale è la riduzione del rischio di mortalità cardiovascolare dovuto all’obesità. Il suo secondo obiettivo è quello di risolvere o prevenire l'insorgenza di complicazioni mediche legate all'obesità, responsabili di trattamenti medicamentosi pesanti una volta installate, di rischi rilevanti per la salute e di spese più importanti per il sistema sanitario.
Tutti i programmi di trattamento conservativo conosciuti fino ad oggi si sono rilevati incapaci di ridurre la massa grassa dei pazienti in modo completo e soprattutto duraturo.
I trattamenti chirurgici sviluppati hanno dimostrato nel corso degli anni un’efficacia superiore a qualsiasi altro trattamento. Questi interventi non sono da considerarsi come “ultima spiaggia” ma come anello principale di una catena che prende a carico il paziente dall'inizio alla fine del suo percorso.
Tutti i programmi di trattamento conservativo conosciuti fino ad oggi si sono rilevati incapaci di ridurre la massa grassa dei pazienti in modo completo e soprattutto duraturo.
I trattamenti chirurgici sviluppati hanno dimostrato nel corso degli anni un’efficacia superiore a qualsiasi altro trattamento. Questi interventi non sono da considerarsi come “ultima spiaggia” ma come anello principale di una catena che prende a carico il paziente dall'inizio alla fine del suo percorso.
criteri di accesso
Il criterio principale per accedere alla chirurgia bariatrica è il BMI, o indice di massa corporea in italiano (IMC), rapporto tra peso e altezza. L'indicazione ad un intervento chirurgico è ritenuta a partire da un BMI di 35 (che corrisponde ad esempio ad un peso superiore agli 89 kg per una altezza di 160 cm o un peso di oltre 100 kg per un’altezza di 170 cm).
Gli altri criteri sono:
- sufficiente conoscenza dell'alimentazione e di che cosa significhi una riduzione del peso e tentativi di attuazione non riusciti
- Buona comprensione dei necessari cambiamenti post-operatori nello stile di vita e nel comportamento alimentare
- Consenso scritto a impegnarsi a essere seguito nella rete bariatrica di un centro riconosciuto.
Se queste condizioni sono riempite, si può cominciare il percorso che porterà verso la chirurgia. Questo prevede una serie di consultazioni specialistiche necessarie per individuare eventuali controindicazioni alla realizzazione dell'intervento.
Gli altri criteri sono:
- sufficiente conoscenza dell'alimentazione e di che cosa significhi una riduzione del peso e tentativi di attuazione non riusciti
- Buona comprensione dei necessari cambiamenti post-operatori nello stile di vita e nel comportamento alimentare
- Consenso scritto a impegnarsi a essere seguito nella rete bariatrica di un centro riconosciuto.
Se queste condizioni sono riempite, si può cominciare il percorso che porterà verso la chirurgia. Questo prevede una serie di consultazioni specialistiche necessarie per individuare eventuali controindicazioni alla realizzazione dell'intervento.
il percorso verso la chirurgia dell'obesità
L’operazione in se è l’ultima tappa di un percorso che vede l’intervento di differenti specialisti che spalleggiano il chirurgo nella presa a carico di questa patologia. In più, il trattamento non termina con il gesto chirurgico e il paziente deve essere cosciente della necessità di doversi sottoporre a controlli periodici e di dover seguire scrupolosamente eventuali prescrizioni mediche integrative o sostitutive (secondo l’intervento effettuato).
Gli specialisti che partecipano al bilancio preoperatorio sono ilm nutrizionista, il gastroenterologo, l'internista, l'endocrinologo, il pneumologo, lo psichiatra e il dietista.
Gli specialisti che partecipano al bilancio preoperatorio sono ilm nutrizionista, il gastroenterologo, l'internista, l'endocrinologo, il pneumologo, lo psichiatra e il dietista.
Il ruolo della dietista
La dietista è una figura centrale nel trattamento dell’obesità. Al momento della prima visita aiuterà il paziente a stabilire un diario alimentare che sarà uno strumento necessario lungo tutto il trattamento. Questo monitorizza il comportamento nutrizionale e le quantità di cibo ingerito. Prima dell’operazione serve per capire dove si situano i punti critici nell’alimentazione che devono essere adattati. Infatti, i pazienti che soffrono di obesità hanno uno stile alimentare spesso composto da cattive abitudini che devono essere adattate. Nessun intervento chirurgico potrà vincere delle cattive abitudini alimentari. Dopo l’operazione è un vero cambiamento di stile di vita che è proposto al paziente e per questo motivo serve un accompagnamento che può protrarsi per più mesi, costituito da un’alleanza terapeutica alfine di promuovere una corretta autogestione alimentare, un buon rapporto con il cibo e il raggiungimento di abitutdini salutari durature. |
La consultazione con lo psichiatra
Questo incontro è molto importante per capire il profilo psicologico del paziente e come quest’ultimo si rapporti con il cibo. È essenziale valutare gli aspetti psicologici e come questi potranno avere un’influenza positiva o negativa dopo il trattamento chirurgico. Lo psichiatra aiuta il chirurgo nell’identificare quei pazienti che non avranno nessun giovamento dopo essersi sottoposti a un’operazione che cambierà completamente il loro stile di vita, facendoli addirittura soffrire di questa nuova condizione.
La consultazione con il medico internista ed endocrinologo
Come detto in precedenza, talvolta esistono delle spiegazioni metaboliche o endocrinologiche al problema di obesità. Se questo dovesse essere il caso, naturalmente l’intervento chirurgico non potrà risolvere il problema del paziente. È quindi importante procedere a delle analisi che permetteranno di escludere, anche se estremamente rare, le patologie per le quali il trattamento sarebbe medicamentoso. Spesso sarà direttamente il vostro medico di famiglia ad occuparsi di questa parte della presa a carico. Se questo non dovesse essere il caso, ci occuperemo di organizzare una consultazione specialistica presso un endocrinologo che fa parte del nostro gruppo di specialisti.
Questo incontro è molto importante per capire il profilo psicologico del paziente e come quest’ultimo si rapporti con il cibo. È essenziale valutare gli aspetti psicologici e come questi potranno avere un’influenza positiva o negativa dopo il trattamento chirurgico. Lo psichiatra aiuta il chirurgo nell’identificare quei pazienti che non avranno nessun giovamento dopo essersi sottoposti a un’operazione che cambierà completamente il loro stile di vita, facendoli addirittura soffrire di questa nuova condizione.
La consultazione con il medico internista ed endocrinologo
Come detto in precedenza, talvolta esistono delle spiegazioni metaboliche o endocrinologiche al problema di obesità. Se questo dovesse essere il caso, naturalmente l’intervento chirurgico non potrà risolvere il problema del paziente. È quindi importante procedere a delle analisi che permetteranno di escludere, anche se estremamente rare, le patologie per le quali il trattamento sarebbe medicamentoso. Spesso sarà direttamente il vostro medico di famiglia ad occuparsi di questa parte della presa a carico. Se questo non dovesse essere il caso, ci occuperemo di organizzare una consultazione specialistica presso un endocrinologo che fa parte del nostro gruppo di specialisti.
La gastroscopia
Con un intervento di chirurgia per l’obesità, si interviene sul tratto digestivo superiore e sullo stomaco. È quindi essenziale procedere prima dell’intervento ad una gastroscopia al fine di identificare l’eventuale presenza di malattie come l’ulcera, la gastrite, l’esofagite, un’ernia iatale o delle neoplasie benigne o maligne dello stomaco. Durante questa procedura il gastroenterologo farà anche delle biopsie che serviranno per assicurarsi dell’assenza di un batterio potenzialmente fastidioso, l’Helicobacter Pylori. Se questo dovesse essere presente si procederebbe alla sua eradicazione prima dell’operazione tramite un trattamento medicamentoso.
Con un intervento di chirurgia per l’obesità, si interviene sul tratto digestivo superiore e sullo stomaco. È quindi essenziale procedere prima dell’intervento ad una gastroscopia al fine di identificare l’eventuale presenza di malattie come l’ulcera, la gastrite, l’esofagite, un’ernia iatale o delle neoplasie benigne o maligne dello stomaco. Durante questa procedura il gastroenterologo farà anche delle biopsie che serviranno per assicurarsi dell’assenza di un batterio potenzialmente fastidioso, l’Helicobacter Pylori. Se questo dovesse essere presente si procederebbe alla sua eradicazione prima dell’operazione tramite un trattamento medicamentoso.
La visita pneumologica
L’obesità porta spesso con se problemi respiratori principalmente dovuti al sovraccarico dei muscoli che servono per la respirazione. In più esistono delle patologie precise come le apnee del sonno che devono essere identificate prima dell’intervento per beneficiare di trattamenti che diminuiscono l’incidenza di complicazioni peri-operatorie. Questi trattamenti saranno poi smessi una volta la curva di perdita ponderale incominciata. Inoltre la visita con lo pneumologo serve ad identificare altri problemi respiratori indipendenti dal sovrappeso.
È inutile ricordare che il fumo, nocivo già di per sé, aumenta in modo importante l’incidenza di complicazioni peri-operatorie. È quindi molto importante smettere il consumo di tabacco prima di sottoporsi a questo tipo di intervento
Si procederà anche a un’ecografia dell’addome, per studiare la morfologia del fegato, della cistifellea e gli organi interni. Il paziente incontrerà prima dell’intervento anche l’anestesista che potrà spiegargli direttamente la tecnica anestesiologica utilizzata e i rischi direttamente connessi a quest’ultima. Se necessario l’anestesista domanderà esami complementari come un elettrocardiogramma, una radiografia del torace o una cicloergometria.
Una volta tutti questi dati ottenuti, il paziente vedrà nuovamente il chirurgo per discutere più precisamente dell’intervento che è stato scelto. Riceverà a questo momento un formulario di consenso informato per la sua operazione. L'Ufficio federale delle assicurazioni sociali svizzere riconosce l'utilità di questo intervento chirurgico. Di conseguenza, la vostra assicurazione sanitaria copre i costi dell'intervento, così come quelli del bilancio preoperatorio e del follow-up postoperatorio.
L’obesità porta spesso con se problemi respiratori principalmente dovuti al sovraccarico dei muscoli che servono per la respirazione. In più esistono delle patologie precise come le apnee del sonno che devono essere identificate prima dell’intervento per beneficiare di trattamenti che diminuiscono l’incidenza di complicazioni peri-operatorie. Questi trattamenti saranno poi smessi una volta la curva di perdita ponderale incominciata. Inoltre la visita con lo pneumologo serve ad identificare altri problemi respiratori indipendenti dal sovrappeso.
È inutile ricordare che il fumo, nocivo già di per sé, aumenta in modo importante l’incidenza di complicazioni peri-operatorie. È quindi molto importante smettere il consumo di tabacco prima di sottoporsi a questo tipo di intervento
Si procederà anche a un’ecografia dell’addome, per studiare la morfologia del fegato, della cistifellea e gli organi interni. Il paziente incontrerà prima dell’intervento anche l’anestesista che potrà spiegargli direttamente la tecnica anestesiologica utilizzata e i rischi direttamente connessi a quest’ultima. Se necessario l’anestesista domanderà esami complementari come un elettrocardiogramma, una radiografia del torace o una cicloergometria.
Una volta tutti questi dati ottenuti, il paziente vedrà nuovamente il chirurgo per discutere più precisamente dell’intervento che è stato scelto. Riceverà a questo momento un formulario di consenso informato per la sua operazione. L'Ufficio federale delle assicurazioni sociali svizzere riconosce l'utilità di questo intervento chirurgico. Di conseguenza, la vostra assicurazione sanitaria copre i costi dell'intervento, così come quelli del bilancio preoperatorio e del follow-up postoperatorio.
i differenti interventi di chirurgia bariatrica
Differenti interventi sono stati proposti per la chirurgia dell'obesità. Le prime procedure sperimentate avevano come scopo di creare un tubo digestivo estremamente corto, incapace di assorbire la totalità dei nutrimenti ingeriti (ad esempio l'intervento di Scopinaro). Questi interventi, anche se molto efficaci sulla perdita di peso, si sono rivelati terribilmente pericolosi per i pazienti e sono state abbandonate. Si preferisce oggi concentrarsi su tecniche sicure e approvate oramai da decenni.
L'intervento maggiormente praticato fino a qualche anno fa era il by-pass gastrico. Questo intervento ha dato soddisfazione a tantissimi pazienti nel mondo, con buoni risultati. I pazienti perdono nell’arco di un anno e mezzo dal 60% al 70% del loro sovrappeso. Per esempio, per un paziente di 160 cm e 102 kg, questo corrisponde approssimativamente alla perdita di 30 chilogrammi, con un peso finale dopo 2 anni intorno ai 70kg. Dopo aver beneficiato di un by-pass gastrico è necessario un seguito medico rigoroso con delle visite regolari e delle analisi sanguigne. Infatti, anche se la parte d’intestino esclusa (che non è più in grado di assorbire i nutrimenti ingeriti) è minore rispetto ai primi interventi praticati, questa può indurre delle carenze potenzialmente gravi. Alcune vitamine (come la vitamina B12 o la vitamina D) dovranno quindi essere amministrate sotto forma di iniezioni, e questo a vita, con rischio di complicazioni pericolose in caso di abbassamento importante del tasso di queste vitamine. Questo tipo di intervento è inoltre da considerarsi definitivo, il ritorno chirurgico allo stato iniziale è infatti tecnicamente complesso e può essere fonte di complicazioni.
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Si parla molto oggi di nuove varianti di questo intervento, come il "mini bypass gastrico". Si tratta di un intervento relativamente giovane, per il quale l'esperienza è molto limitata. Le pubblicazioni, che riguardano oggi periodi di osservazione relativamente corti, sembrano mostrare dei buoni risultati. Si tratta di una tubulizzazione dello stomaco (più lunga del bypass) a cui si sutura una lunga ansa digiunale. Si tratta quindi di un intervento ad azione restrittivo (tubo gastrico) e malassorbitivo (esclusione di 1-2 m di digiuno). Oggi il mini bypass non è effettuato di routine in Svizzera ma solo nel contesto di studi con protocolli di ricerca ben precisi. Il mini bypass gastrico è un intervento chirurgico introdotto da un chirurgo statunitense, Robert Rutledge, nel 1997, allo scopo di semplificare e diminuire i rischi legati al bypass gastrico classico, con, in caso di necessità, una reversibilità o conversione ad altre tecniche più semplice.
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La “sleeve gastrectomy” o gastrectomia in manicotto, è un’operazione che permette una perdita di peso rapida e stabile nel tempo senza impianti protesici o diversioni intestinali. In quest’operazione, il 70%-80% dello stomaco è rimosso chirurgicamente lasciando solamente un manicotto gastrico. Questo stomaco diventato più piccolo limita la quantità di cibo che si può ingerire e promuove la perdita ponderale. Questo intervento era proposto all’inizio a pazienti “super obesi” come prima tappa verso il by-pass gastrico. Si osserva oggi che questa operazione può essere proposta come gesto unico e che garantisce risultati finali comparabili al bypass. Infatti questo tipo di intervento offre gli stessi vantaggi del bypass gastrico, con una perdita dal 60% al 70% del loro sovrappeso, ma con meno complicazioni peri-operatorie e senza indurre carenze vitaminiche. Il comfort alimentare dopo questo intervento è nettamente migliore del bendaggio gastrico e gravato da meno effetti secondari, come il "dumping", comparato al by-pass. È anch’esso da considerarsi definitivo. Al giorno d'oggi la "sleeve gastrectomy" è l'intervento più praticato in molti centri di chirurgia bariatrica negli Stati Uniti e in Europa. Un attenzione particolare è data oggi al riflusso acido che in certi casi può essere indotto da questa operazione. Si prevedono quindi dei controlli gastroscopici regolari per prevenire eventuali complicazioni. |
Il SADI-S (Single anastomosis duodeno–ileal bypass with sleeve gastrectomy) è una procedura che associa una gastrectomia lineare verticale ad una diversione duodenale. Può essere realizzata come singola procedura per pazienti a BMI molto elevato, come procedura in due tempi o come secondo tempo dopo fallimento di una procedura di tipo sleeve. Oltre all'effetto restrittivo del nuovo tubo gastrico associa un effetto metabolico e malassortivo grazie al bypass duodeno-digiunale. L'efficacia di questo intervento è molto alta, sia in termini di perdita ponderale (oltre il 75% dell'eccesso di peso in media) che per la cura e prevenzione della sindrome metabolica associata all'obesità. Come gli altri, è un intervento realizzato in laparoscopia, tramite 4 piccoli fori. Come per tutti gli interventi a componente malassortiva, necessita di un seguito medico rigoroso per la supplementazione vitaminica per evitare il rischio di malnutrizione. Dopo questo tipo di intervento il transito intestinale può essere accelerato, soprattutto nel primo periodo postoperatorio. Questo sarà meglio gestito e controllato con l’apprendimento di nuove e diverse abitudini alimentari. |
Un'altra famiglia d’interventi si basa sulla restrizione semplice del volume dello stomaco, limitando l'introduzione del cibo attraverso un'azione di tipo meccanico. Il bendaggio gastrico riduce le dimensioni dello stomaco in seguito all'inserimento nella cavità addominale di un anello di silicone collegato ad un serbatoio. Il principio è di creare una tasca molto piccola nella parte superiore dello stomaco, che si svuota nel resto dell’organo attraverso uno stretto passaggio, mantenuto dal bendaggio gastrico. Il serbatoio viene posizionato nella parete addominale. Quest'ultimo consente allo specialista di gonfiare o sgonfiare l'anello di silicone, modificando il diametro dell'orifizio di svuotamento. Con questo intervento la perdita ponderale si situa intorno al 40% del peso in eccesso, dopo un periodo di 1 anno circa. Questo tipo di intervento è praticato oggi solo in casi eccezionali a causa dell’efficacia e della sicurezza degli altri interventi e del fatto che l’impianto di un corpo estraneo può essere fonte di complicazioni. Dopo 5 a 10 anni, la metà degli anelli impiantati sarà rimossa a causa di complicazioni o per passare ad un altro intervento. |
Quale sarà la sua condizione dopo l'operazione:
La riduzione della capienza dello stomaco, che sia attraverso la piccola tasca creata dal by-pass o il manicotto della “sleeve”, permette di ottenere una sensazione di sazietà precoce. In questo modo sarete soddisfatti, senza quindi aver fame, di una quantità di cibo largamente inferiore a quella a cui eravate abituati prima dell’intervento.
Per contro, potrete mangiare di tutto. La nausea e il vomito sono rari. Tutto dipende dalla vostra disciplina alimentare. Potrete naturalmente essere invitati dagli amici o andare al ristorante. Se i pasti sono molto lunghi o composti da più portate, dovrete fare attenzione a moderare l’assunzione di cibo per lasciare posto a sufficienza e approfittare del piatto principale come del dessert. Inoltre, la perdita ponderale vi aiuterà a riprendere un’attività fisica regolare. È essenziale per il risultato finale e per mantenere la vostra massa muscolare.
Per “attività fisica regolare”, s’intende un minimo di tre sedute di esercizio fisico moderato per un’ora alla settimana. Ad esempio, 3 volte 1 ora a piedi, in bicicletta “senza sforzo” oppure il nuoto. Tutte le altre forme di esercizio fisico sono possibili, ma vi consigliamo di non imbarcarvi in un programma fisico che non potrete reggere sulla lunga distanza, perché incompatibile con l’organizzazione generale della vostra vita. È inoltre necessario fare attenzione e mangiare proteine regolarmente, sotto forma di piatti di uova, a base di carne, pesce, o prodotti caseari. A termine, dovrete assolutamente evitare gli spuntini fra i pasti perché qualsiasi intervento di chirurgia bariatrica può essere “vinto” da un’assunzione continua di nutrimenti durante tutta la giornata.
Descrizione del ricovero
Sarete ricoverati in Clinica il giorno prima dell’intervento o il giorno stesso, secondo l'ordine di passaggio in sala operatoria. Vedrete l'assistente del chirurgo, l’equipe infermieristica e l’anestesista che si occuperà di voi durante l’intervento. Il giorno dell'operazione, sarete accompagnati al blocco operatorio circa mezz’ora prima dell’inizio previsto per l’intervento. Una perfusione sarà inserita in una vena del vostro braccio. Sarete quindi addormentati e preparati per l'operazione.
Questa si svolgerà, salvo difficoltà tecniche, per via laparoscopica, attraverso 3 o 4 piccoli fori sul vostro addome e durerà da 1 a 2 ore. Se durante l’intervento dovessero insorgere degli imprevisti o per ragioni tecniche questo non potesse essere concluso per via laparoscopica senza mettere in pericolo la vostra incolumità, un’incisione più larga sarà praticata per terminare l’intervento.
Dopo l’operazione, sarete trasferiti in sala di risveglio per un monitoraggio ravvicinato. Sarà molto importante, dopo l’operazione, di eseguire della ginnastica respiratoria. Sarete inoltre stimolati a muovervi molto rapidamente per evitare il rischio di trombosi. Riceverete anche una prevenzione delle trombosi e delle embolie polmonari tramite delle iniezioni sottocutanee. Si ricomincerà ad assumere liquidi chiari fin dal pomeriggio dell'intervento. L’alimentazione sarà ripresa secondo uno schema dietetico preciso, con consistenza dei cibi tra il liquido e il cremoso. Dovete ricordare che durante le prime settimane, il vostro stomaco sarà molto più delicato e accetterà meno volentieri cibi solidi perché ancora gonfio dall’intervento e con i punti che devono guarire e cicatrizzare. È essenziale quindi che facciate molta attenzione a quello che mangiate e che mastichiate attentamente ogni boccone prima di ingerirlo per evitare bloccaggi. Seguite attentamente le indicazioni e gli esempi di pasti che saranno proposti dalla vostra dietista.
E dopo?
Potrete ritornare a casa dopo 2 a 3 giorni dall’intervento chirurgico. Naturalmente sarete ancora limitati nelle vostre attività quotidiane dalle cicatrici. Dovrete inoltre fare molta attenzione e continuare ad idratarvi in maniera corretta. Non esitate a cominciare subito con un po’ di esercizio fisico, all’inizio principalmente sotto forma di brevi passeggiate quotidiane. Una sorveglianza medica e dietetica è necessaria per i prossimi anni. Questo comprende delle visite mediche con delle analisi sanguigne regolari, al fine di individuare rapidamente eventuali carenze che potrebbero verificarsi dopo questo tipo di chirurgia. Per le donne in età fertile, una gravidanza non dovrebbe essere considerata fino al 18esimo mese postoperatorio per il bypass gastrico e 12esimo per la sleeve, a causa della rapida perdita di peso in corso che potrebbe creare carenze e disturbare la regolare crescita del feto.
Non esitate a domandare un appuntamento con il vostro chirurgo. Un colloquio personale approfondito è necessario prima di qualsiasi proposta d'intervento. Il vostro chirurgo saprà guidarvi in modo giudizioso in una scelta difficile ma veramente importante.
La riduzione della capienza dello stomaco, che sia attraverso la piccola tasca creata dal by-pass o il manicotto della “sleeve”, permette di ottenere una sensazione di sazietà precoce. In questo modo sarete soddisfatti, senza quindi aver fame, di una quantità di cibo largamente inferiore a quella a cui eravate abituati prima dell’intervento.
Per contro, potrete mangiare di tutto. La nausea e il vomito sono rari. Tutto dipende dalla vostra disciplina alimentare. Potrete naturalmente essere invitati dagli amici o andare al ristorante. Se i pasti sono molto lunghi o composti da più portate, dovrete fare attenzione a moderare l’assunzione di cibo per lasciare posto a sufficienza e approfittare del piatto principale come del dessert. Inoltre, la perdita ponderale vi aiuterà a riprendere un’attività fisica regolare. È essenziale per il risultato finale e per mantenere la vostra massa muscolare.
Per “attività fisica regolare”, s’intende un minimo di tre sedute di esercizio fisico moderato per un’ora alla settimana. Ad esempio, 3 volte 1 ora a piedi, in bicicletta “senza sforzo” oppure il nuoto. Tutte le altre forme di esercizio fisico sono possibili, ma vi consigliamo di non imbarcarvi in un programma fisico che non potrete reggere sulla lunga distanza, perché incompatibile con l’organizzazione generale della vostra vita. È inoltre necessario fare attenzione e mangiare proteine regolarmente, sotto forma di piatti di uova, a base di carne, pesce, o prodotti caseari. A termine, dovrete assolutamente evitare gli spuntini fra i pasti perché qualsiasi intervento di chirurgia bariatrica può essere “vinto” da un’assunzione continua di nutrimenti durante tutta la giornata.
Descrizione del ricovero
Sarete ricoverati in Clinica il giorno prima dell’intervento o il giorno stesso, secondo l'ordine di passaggio in sala operatoria. Vedrete l'assistente del chirurgo, l’equipe infermieristica e l’anestesista che si occuperà di voi durante l’intervento. Il giorno dell'operazione, sarete accompagnati al blocco operatorio circa mezz’ora prima dell’inizio previsto per l’intervento. Una perfusione sarà inserita in una vena del vostro braccio. Sarete quindi addormentati e preparati per l'operazione.
Questa si svolgerà, salvo difficoltà tecniche, per via laparoscopica, attraverso 3 o 4 piccoli fori sul vostro addome e durerà da 1 a 2 ore. Se durante l’intervento dovessero insorgere degli imprevisti o per ragioni tecniche questo non potesse essere concluso per via laparoscopica senza mettere in pericolo la vostra incolumità, un’incisione più larga sarà praticata per terminare l’intervento.
Dopo l’operazione, sarete trasferiti in sala di risveglio per un monitoraggio ravvicinato. Sarà molto importante, dopo l’operazione, di eseguire della ginnastica respiratoria. Sarete inoltre stimolati a muovervi molto rapidamente per evitare il rischio di trombosi. Riceverete anche una prevenzione delle trombosi e delle embolie polmonari tramite delle iniezioni sottocutanee. Si ricomincerà ad assumere liquidi chiari fin dal pomeriggio dell'intervento. L’alimentazione sarà ripresa secondo uno schema dietetico preciso, con consistenza dei cibi tra il liquido e il cremoso. Dovete ricordare che durante le prime settimane, il vostro stomaco sarà molto più delicato e accetterà meno volentieri cibi solidi perché ancora gonfio dall’intervento e con i punti che devono guarire e cicatrizzare. È essenziale quindi che facciate molta attenzione a quello che mangiate e che mastichiate attentamente ogni boccone prima di ingerirlo per evitare bloccaggi. Seguite attentamente le indicazioni e gli esempi di pasti che saranno proposti dalla vostra dietista.
E dopo?
Potrete ritornare a casa dopo 2 a 3 giorni dall’intervento chirurgico. Naturalmente sarete ancora limitati nelle vostre attività quotidiane dalle cicatrici. Dovrete inoltre fare molta attenzione e continuare ad idratarvi in maniera corretta. Non esitate a cominciare subito con un po’ di esercizio fisico, all’inizio principalmente sotto forma di brevi passeggiate quotidiane. Una sorveglianza medica e dietetica è necessaria per i prossimi anni. Questo comprende delle visite mediche con delle analisi sanguigne regolari, al fine di individuare rapidamente eventuali carenze che potrebbero verificarsi dopo questo tipo di chirurgia. Per le donne in età fertile, una gravidanza non dovrebbe essere considerata fino al 18esimo mese postoperatorio per il bypass gastrico e 12esimo per la sleeve, a causa della rapida perdita di peso in corso che potrebbe creare carenze e disturbare la regolare crescita del feto.
Non esitate a domandare un appuntamento con il vostro chirurgo. Un colloquio personale approfondito è necessario prima di qualsiasi proposta d'intervento. Il vostro chirurgo saprà guidarvi in modo giudizioso in una scelta difficile ma veramente importante.